mercoledì 7 maggio 2008

Tanzania, la salina della discordia

di Cristina Nadotti

Per il loro piumaggio e la loro grazia i fenicotteri in Africa sono il simbolo di quanto è puro e incontaminato. Il regno assoluto di una specie a forte rischio di estinzione, il fenicottero minore, è il lago salato Natron, in Tanzania, vicino al confine con il Kenya lì vivono e si riproducono i tre quarti della popolazione mondiale di questi uccelli, approfittando di un habitat troppo caustico per la maggior parte dei loro predatori. Si parla di una popolazione di un milione di pennuti. E proprio lì sta per sorgere un'industria di produzione del carbonato di sodio che potrebbe distruggere questo ambiente. Le associazioni ambientaliste non hanno dubbi: fabbrica e benessere dei fenicotteri sono incompatibili, ma il governo di Dar el Salaam non vuole rinunciare ai proventi di un impianto industriale. Il progetto a partecipazione indiana. L'industria chimica nascerà da una compartecipazione tra lo stato africano e la compagnia indiana Tata Chemicals. Gli impianti sorgeranno a 35 chilometri dalle rive del lago, cosa che, secondo i rappresentanti dell'agenzia tanzaniana per la promozione allo sviluppo, basterà a proteggere i fenicotteri. Gli ambientalisti argomentano però che il problema non è tanto la fabbrica in sé, quanto l'utilizzo delle lago. Le acque del Natron - unico luogo di riproduzione del fenicottero minore nell'Africa orientale da 45 anni - hanno, come quelle di tutti i laghi salati, un delicato equilibrio chimico: il loro utilizzo a scopi industriali verosimilmente ucciderà le alghe, che sono il principale cibo dei fenicotteri e danno loro il caratteristico piumaggio rosa. Proteggere gli animali, assicurano dal governo, è la prima preoccupazione, visto che il lago Natron è una delle attrazioni turistiche del Paese. "Ci stiamo impegnando per provare scientificamente che la produzione di carbonato di sodio non danneggerà il lago, che ha in effetti una sua capacità di rigenerarsi". Un prodotto altamente inquinante. Il carbonato di sodio o carbonato neutro di sodio (Na2CO3) è noto da millenni e usato per produrre il vetro e come ingrediente nei detersivi. Per secoli è stato ricavato, in forma abbastanza impura, da alcuni laghi salati o dalle ceneri delle piante. Nella storia degli agenti inquinanti il carbonato di sodio ha un triste primato: i primi movimenti di protesta popolare e le prime leggi di difesa dell'ambiente nacquero proprio contro le industrie chimiche che lo producevano. L'Alkali Act fu, nel 1863, la prima legge inglese contro l'inquinamento atmosferico provocato dall'industria chimica, e nacque proprio contro una fabbrica che produceva il carbonato di sodio. Le ricerche scientifiche sui fenicotteri. Uno studio pubblicato lo scorso marzo dall'Università di Leicester, in Gran Bretagna, ha già dimostrato quanto sia delicato l'ecosistema dei fenicotteri. "I laghi in cui questi uccelli prosperano in Africa - dice il biologo David Harper - non sono toccati da attività umane. Al contrario, la morte improvvisa di alcune colonie di fenicotteri in laghi dell'Africa Orientale negli ultimi 15 anni è da attribuire alla concentrazione di industrie in queste zone". Lo studio di Harper ha però individuato anche un'altra particolarità. I fenicotteri vivono, oltre che in Africa principalmente nella Rift Valley, anche in Pakistan e India. "È stato per me un vero shock vedere i posti in cui le colonie si stabiliscono in India - riferisce Harper - i fiumi e i laghi in cui vivono sono talmente inquinati da industrie e attività umane che la puzza si sente a migliaia di chilometri di distanza, eppure i fenicotteri sono di uno splendido colore rosa e i nostri rilevamenti mostrano che godono di ottima salute". Il gruppo dell'Università di Leicester sta ora cercando nuovi fondi per capire meglio come mai i due ambienti possano creare situazioni tanto diverse, ma c'è già un primo elemento da cui partire: la caratteristica dei laghi africani. Le acque dolci di Kenya e Tanzania hanno, infatti, una maggiore concentrazione di carbonato di sodio, proprio quello che l'industria del lago Natron vuole estrarre. Una battaglia aperta. In Tanzania si è già costituito un gruppo di associazioni ambientaliste, il "Lake Natron Consultative Group" che ha promesso di portare avanti in tutti i modi la battaglia contro la costruzione dell'industria. Per Paul Matiku, dell'associazione "Nature Kenya", i fenicotteri del lago Natron potrebbero estinguersi in cinque anni se il loro habitat sarà distrutto. "Mi chiedo quale sia l'interesse del governo - sottolinea - il turismo naturalista è uno dei primi introiti per Kenya e Tanzania, se uccideremo i nostri animali lo metteremo a rischio". Non è un caso che a parlare sia un keniano: proprio alle popolazioni di fenicotteri del Kenya si riferiscono gli studi sulla moria di animali fatti dal biologo inglese. I gruppi ambientalisti hanno in progetto il finanziamento di studi approfonditi sui costi e benefici del programma industriale vicino al lago Natron. È chiaro che la battaglia si combatterà sul piano economico: il governo sottolinea che la fabbrica darà lavoro a 100 persone e fornirà alla Tanzania una materia prima a costi minori, visto che al momento il sodio carbonato è comprato dal Kenya. Si tratterà di vedere se gli ambientalisti riusciranno a dimostrare che i fenicotteri sono un prodotto che vale più di una materia prima di uso industriale.

(6 maggio 2008)

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